Di recente anche il tribunale di Trieste ha dichiarato che le violenze fisiche e morali di un coniuge a danno dell’altro siano così importanti e così gravi da determinare la condanna di addebito della separazione a carico del suo autore.

Infatti, il denigrare, disprezzare, svilire o offendere il coniuge è un’indubbia violazione dei doveri del matrimonio, ancor più grave se si manifesta davanti ai figli.

L’addebito della separazione è una pronuncia molto importante perché priva il coniuge di ogni diritto successorio e di mantenimento (salvo il “diritto agli alimenti” in caso di assoluto stato di bisogno) che si può certamente ottenere se si dà la prova di quanto accade.

Quindi, il Giudice accoglierà la nostra domanda, a condizione che si forniscano le prove adeguate di quanto si denuncia, ad esempio con l’ascolto di coloro che sono a conoscenza di quanto avviene (vicini di casa, maestri dei propri figli, amici, parenti…).

Mi rendo conto della difficoltà vissuta da coloro che sono vittime nella propria casa, così come sono perfettamente consapevole delle enormi difficoltà (quasi sempre di natura economica) che spingono a sopportare così tanto dolore anche per molto tempo, ma posso dire con certezza che la soluzione c’è perché nella disperazione non c’è spazio per alcuna chiusura o vergogna. Cambiare è possibile: si deve solo chiedere aiuto per poi ricominciare finalmente a vivere.